Torretta Pepoli, simbolo di Pace

La Torretta Pepoli prospiciente un precipizio

Nelle vicinanze del Castello di Venere, questa piccola torretta colpisce perché posizionata su una rupe a cui si accede tramite un sentiero. Si tratta della singolare casina o torretta Pepoli, articolata su quattro livelli, ornata di una torretta in stile liberty.

Con un progetto da lui stesso elaborato, il conte Agostino Pepoli intorno al 1870 la fece edificare all’interno dell’attuale giardino del Balio su una piattaforma rocciosa a picco su un precipizio. Qui vi trascorreva giornate di meditazione e di studio.

Il conte vi catalogava anche reperti archeologici, restaurava quadri e ospitava amici e personaggi illustri di quel periodo.

Torretta Pepoli osservatorio internazionale di pace e faro del Mediterraneo

Nel 2014 sono finiti i lavori di restauro conservativo. La roccia su cui si trova aveva delle lesioni profonde quindi sono stati necessari lavori di consolidamento. All’interno della torretta una scala permette di arrivare in cima, fruibile anche da parte dei diversamente abili.

Sono state ripristinate anche le piastrelle bianche e nere a coronamento delle torri, simbolo della famiglia Sieri Pepoli.

L’originario sentiero con la pavimentazione in pietra che portava alla torretta è ritornato alla luce liberato dalla boscaglia. Dopo i lavori di restauro, è divenuta Osservatorio permanente di Pace e faro del Mediterraneo. La Torretta Pepoli oggi è un simbolo di Erice, dichiarata “Luogo simbolo di Pace” dalla Federazione dei Club UNESCO.

Il museo

Al suo interno è stato installato un innovativo Museo interattivo multimediale. Un viaggio tra storia, cultura, mito e tradizione dei personaggi e della città di Erice, raccontata dalla voce dello stesso Conte Agostino Pepoli.

Questo in sintesi quello che dovrebbe accadere durante la visita al Museo.

Il visitatore riceve all’ingresso un oggetto sensibile, che per la sua particolare forma riconduce ad una pietra preziosa. Perchè una pietra preziosa? perchè è un simbolo naturale di bellezza, purezza, felicità e pace. Attraverso questo “cristallo”, durante il percorso previsto per la visita, è possibile attivare e far rivivere i diversi ambienti all’interno del museo semplicemente accostando l’oggetto a dei punti sensibili.

Questi ultimi saranno luci, scenografie meccaniche, videoproiezioni e ambienti sonori che faranno vivere al visitatore un’esperienza immersiva e multisensoriale.

Infine lo spettatore si sorprenderà ad essere custode di un messaggio di pace che libererà nell’ultimo ambiente del percorso.

Fondazione Erice Arte

Foto: Maria Virzì