Litoranea nord, l’incanto di chi arriva a Trapani

Trapani è la città dei due mari e della splendida Litoranea nord. Come sappiamo la città termina a punta nella Torre di Ligny. Da un lato c’è una serie di spiagge, dall’altro il porto.

Via Dante Alighieri costeggia il litorale trapanese. Ci fermiamo a guardare lo splendido panorama che si gode lungo la litoranea nord che alla fine conduce quasi alla Torre di Ligny, estrema punta occidentale della Sicilia e punto di congiunzione tra i due mari, il Tirreno ad est e il Mediterraneo ad ovest.

litoranea di Trapani
by Maria Virzì

Torre di Ligny

Torre di Ligny è un posto incantevole. Il luogo è molto ventoso ed il mare spesso agitato, ma lo spettacolo è notevole. Da qui si ammira tutto il golfo di Trapani, e si comprende perché a questa città fu dato questo nome. Drepanon, cioé ¨a forma di falce¨. L’imponente Monte san Giuliano sovrasta tutto il golfo.

Torre di Ligny, tra l’altro è stata sede di un Museo Civico che esponeva reperti preistorici. A volte è stata sede di affascinanti eventi musicali. Ricorderò sempre con ammirazione un concerto per violino al tramonto sulla terrazza della torre. Un sogno.

Vicino la torre vi è anche una piccola spiaggetta di sassi, chiamata “la Vasca du parrino“. E’ così particolare e raro ormai potersi bagnare nel mare vicino a una città!

Da trapanese sono felice che gran parte della città è stata recuperata dal grave stato di degrado in cui era caduta il secolo scorso. Quanto è bella la passeggiata sulle mura, restaurate relativamente da pochi anni, con i suoi splendidi tramonti.

La passeggiata sulle mura di tramontana

Qui le vecchie casette di pescatori che si affacciano sulla via ormai sono adibite a casa vacanze o appartamenti per turisti fortunati. Infatti deve essere bellissimo svegliarsi al mattino presto, affacciarsi alla finestra e trovarsi di fronte quella splendida visione del mare, comunque magnifico in tutti i suoi momenti. Calmo o in tempesta, all’alba o al tramonto, di notte, a mezzogiorno. Il mare incanta e affascina in ogni suo stato.

Oppure svegliarsi presto per leggere un libro e sorseggiare un caffè, quando ancora la città sonnecchia, godendosi luce, vento e profumo di mare.

Le mura facevano parte della fortificazione perimetrale della città antica e furono erette durante la dominazione spagnola, nel Cinquecento. Un incredibile lavoro di restauro e recupero ha riportato in vita una spiaggia bellissima e un mare che, quando è calmo, ha colori eccezionali. Pensate, un mare così pulito nel pieno della città. In Sicilia spesso è così. Il vantaggio di essere “poveri”. Non abbiamo industrie, non abbiamo soldi ma abbiamo una ricchezza incommensurabile, la natura e la sua bellezza.

La passeggiata si estende per circa un chilometro dal Bastione Conca alla Piazza dell’ex Mercato del pesce. La spiaggia è accessibile da due scalette di pietra che scendono dalle mura. Oppure attraverso Porta Ossuna, una delle undici porte che facevano parte della cinta muraria quattrocentesca della città.

Nel piazzale antistante l’antica porta Ossuna, sulla spiaggia, si trova il gruppo marmoreo della Madonna degli Abissi di Umberto Benini, purtroppo recentemente danneggiato da vandali in modo grave.

Il monumento è dedicato ai pescatori morti in mare. Ai piedi della statua c’è un’antica ancora in ferro e un’iscrizione lasciata dal Comune di Trapani in onore a tutti gli uomini di mare.

Madonna degli Abissi Mura di Tramontana Trapani

Porta Serisso

Porta Ossuna un tempo era opposta a Porta Serisso, sul lato del porto. Quest’ultima prendeva il nome del ricco mercante trapanese Felice Serisso. Fu protagonista di una storia di corna e sangue.

Felice Serisso era un ricco mercante trapanese che faceva compra-vendita di schiavi turchi in cambio di cristiani. Abitava con la moglie nei pressi del porto.

Teneva in casa sua un Turco, che però s’invaghì della moglie, e la sua passione era da lei ricambiata. Entrambi fuggirono a Tunisi.

Il caso volle che Felice finisse schiavo del Turco, in casa dei due amanti. Fu una occasione d’oro per il marito tradito di fare giustizia, sempre secondo la mentalità del tempo.

Così Felice uccise il turco e tagliò la testa alla moglie, riportandola a casa ed esponendola alla “cantonata” della sua casa, come esempio per tutte le donne infedeli. Col tempo la testa si decompose e Felice la fece rifare di marmo. Una storia per niente bella, ma erano altri tempi.

Largo delle sirene

Per arrivare a Torre di Ligny dalla Passeggiata sulle mura, restando sempre vicini al mare, dobbiamo scendere dalle mura attraverso la scala di pietra in via Botteghelle e andare al Largo delle Sirene.

Questo ha l’aspetto di una vera e propria terrazza sul mare in cui i bambini giocano a calcio e gli adulti scambiano quattro chiacchiere al fresco seduti sulle panchine o sulle sedie davanti le loro case. In questa piazza ci sono ottimi ristoranti di pesce e una gelateria famosa per il gelato “vero” fatto con ingredienti genuini.

Qui è visibile l’inizio delle vecchie mura della città con quello che doveva essere un castello, ancora da restaurare.

Progetti per la riqualificazione della litoranea nord

Da decenni ormai esiste il problema della definizione dei confini amministrativi tra il capoluogo e il contiguo comune di Erice.

I popolosi quartieri appartenenti a Casa Santa, frazione del comune di Erice, quali San Giuliano, Trentapiedi e Raganzili sono abitati da trapanesi perchè fanno parte integrante del tessuto urbano della città di Trapani. Infatti lo sviluppo edilizio della città si diresse nel dopoguerra verso est, nel territorio a valle di Erice, in modo disordinato e poco gradevole.

Questa contiguità dà luogo a una serie di disservizi legati a problemi di competenze come trasporti urbani, nettezza urbana, approvvigionamento idrico, manutenzione stradale ecc.

Inoltre a Trapani non si registrano più nascite. Questo dagli anni Sessanta, ovvero da quando fu costruito il nuovo ospedale cittadino che ricade, per l’appunto, nel territorio comunale di Erice. Per lo stesso motivo, i dati demografici ufficiali riguardanti la città di Trapani sono sempre falsati perché non danno conto della reale consistenza della popolazione trapanese. Anche il cimitero si trova al limite del territorio di Casa Santa, Erice.

È sempre allo studio una ridefinizione dei confini con il comune di Erice, un progetto di cui si parla da decenni.

Come sarà la litoranea nord?

Nel 2000 si era parlato di un piano per la riconfigurazione dell’intero litorale nord.

Per i trapanesi, tutta la litoranea dal Cavallino Bianco alla rotonda per Pizzolungo, dovrebbe essere piena di alberghi, parchi, tantissimo verde dove passeggiare e andare in bicicletta, gelaterie e altri luoghi con tante panchine dove sedersi a guardare il mare.

La spiaggia, specialmente quella più vicina al centro storico, dovrebbe essere allargata, con la tecnica del ripascimento artificiale. Tutta la litoranea nord dovrebbe avere un lungo e comodo percorso pedonale, dalle Mura di Tramontana alla Baia dei Mulini, che possa ospitare anche servizi e strutture e offrire relax ai cittadini e ai turisti nelle belle serate d’estate. In parte qualcosa è stata fatta. Anche la pista ciclabile è stata allungata ma dovrebbe essere ancora più lunga.

Nell’altro lato della strada che costeggia il mare, negli spazi attualmente indefiniti e pieni di case abbandonate e rifiuti, si potrebbero costruire teatro, alberghi, parcheggi, ristoranti, attrezzature sportive.

Il Teatro Marrone c’era già, ma adesso ha bisogno di restauri. Il mitico “Cavallino bianco”, albergo sulla riva del mare, è in restauro. Alcune attrezzature sportive esistevano già, basterebbe migliorarle.

In particolare si era detto di riqualificare tutta la zona attorno all’ex Tonnara Tipa per decenni avvolta dai rifiuti. La zona è stata ripulita, come pure le altre spiagge più vicine al centro. Anche con la sola e semplice pulizia il mare è spettacolare.

Porto di Cala Mancina

Nella zona più antica, dove insistono le Mura di tramontana, si dovrebbe ripristinare quello che nel Seicento era chiamato ¨Porto di Cala Mancina¨. Si era pensato di creare un porticciolo turistico con il minimo impatto ambientale, con dei piccoli pontili smontabili, per consentire l’attracco di imbarcazioni da diporto, per restituire l’identità storica al luogo, e arricchirlo di movimento e attività mercantili.

In piena estate ho visto tante imbarcazioni al largo di Cala Mancina, di fronte la spiaggia delle Mura. Lo scorso anno la spiaggia mi è sembrata più pulita rispetto agli anni precedenti.

Ma insomma c’è ancora strada da fare per la riqualificazione dell’intera litoranea nord. Comunque il primo passo è stato fatto.

Adesso il progetto da fantasia deve diventare realtà. Le cose non cambiano all’improvviso ma grazie all’impegno e alla tenacia e soprattutto a una visione lungimirante. L’importante è crederci.