Il Centro Ettore Majorana per la cultura dell’amore

Uno dei motivi per cui Erice è conosciuta nel mondo è il “Centro Internazionale di Cultura Scientifica“, dedicato a Ettore Majorana, creato da Antonino Zichichi che ne è presidente.

Il centro Ettore Majorana ha diverse sedi nella cittadina medioevale. La Chiesa e il convento di San Domenico ospitano l’Auditorium e due musei del centro stesso: il museo “Chalonge”, inaugurato nel 1991, dal nome dello studioso francese a cui è dedicato, che raccoglie strumenti, foto e reperti che sono serviti allo studio dell’astrofisica moderna; il museo “Dirac” raccoglie reperti sull’astrofisica del microcosmo provenienti dall’istituto di fisica di New York.

Altri locali del Centro sono situati nei monasteri di San Francesco, (un tempo residenza del vicerè), di San Domenico, di San Rocco, e nel Ciclope, che sono stati rinominati in onore a famosi scienziati.

La storia del centro

Fondato nel 1963, il Centro Ettore Majorana ha visto nel corso di questi anni migliaia di scienziati di cento nazioni e di tutti i blocchi incontrarsi e discutere i problemi più disparati (e primo fra tutti, quello delle “emergenze planetarie”), senza preconcetti e segreti, abbattendo le barriere ideologiche, razziali e politiche.

Manifesto del Centro Ettore Majorana

 Nell’agosto del 1982 fu stilato da Paul Dirac, Piotr Kapitza e Antonino Zichichi il “manifesto di Erice” (poi firmato da oltre 90.000 scienziati di tutto il mondo), in cui si pongono le “regole” a cui studiosi e governi si devono attenere affinchè scienza, tecnologia e politica possano convivere per fare un mondo migliore, in cui la cultura dell’amore si sostituisca a quella dell’odio, in cui portare avanti un’idea di pace e di progresso, senza armi atomiche e rispettando la Natura.

Nel manifesto si leggono queste parole: “La cultura dell’amore produce utensili di pace. La cultura dell’odio produce strumenti di guerra. Nell’età del bronzo e del ferro, notoriamente prescientifiche, l’uomo ha inventato e costruito utensili di pace e ordigni di guerra. Nell’era cosiddetta moderna è di vitale importanza per la specie umana che vinca la cultura dell’amore.”

Non per niente oggi Erice è chiamata la città della pace e della scienza. Spesso in questa deliziosa cittadina sono organizzate nuove iniziative per discutere sulla pace e la comunicazione tra i popoli.

Antonino Zichichi

Antonino Zichichi (Trapani, 15 ottobre 1929) è un fisico e divulgatore scientifico di fama internazionale attivo nel campo della fisica delle particelle elementari.

Professore emerito del dipartimento di fisica superiore dell’Università di Bologna è noto al grande pubblico soprattutto per la sua attività di divulgatore scientifico e per le sue apparizioni televisive.

Uno degli aspetti più noti di Zichichi è la battaglia che ha condotto per molti anni contro l’astrologia e più in generale contro le superstizioni, come quelle legate alla numerologia. La critica agli oroscopi e alle superstizioni è il tema principale di uno dei suoi libri più venduti: Il Vero e il Falso (2002). Zichichi è un prolifico autore di libri e saggi.

Forse gli ultimi decenni del secolo scorso sono caratterizzati da una eccessiva fiducia nella scienza, nella tecnologia e nel progresso. Questo non toglie che sia stato utile lottare contro le credenze popolari troppo superficiali e truffaldine.

Ettore Majorana

Su Ettore Majorana, invece, a cui è intitolato il centro, ho fatto una breve ricerca su Internet. Nacque a Catania nel 1906 ed è stato un fisico teorico. Le sue opere e contributi più importanti hanno riguardato la fisica nucleare e la meccanica quantistica relativistica, con particolari applicazioni nella teoria dei neutrini.

Tormentato e geniale, Majorana era uno spirito libero dotato di una straordinaria vena polemica. Era stato un bambino prodigio e poi un giovane fisico teorico estremamente promettente. Era spesso polemico al limite dell’offesa nei confronti dei suoi insegnanti, ai quali contestava mancanza di preparazione o “miopie” scientifiche, tanto da meritare il soprannome di “Grande Inquisitore”.

La scomparsa di Majorana

La sua improvvisa e misteriosa scomparsa ha suscitato, dalla primavera del 1938 fino ad oggi, continue speculazioni sulla possibilità che si sia trattato di suicidio o allontanamento volontario, e sulle reali motivazioni che avrebbero spinto Majorana a scomparire.

La sera del 25 marzo 1938 Ettore Majorana partì da Napoli con un piroscafo della società Tirrenia alla volta di Palermo, ove si fermò un paio di giorni. Sembra che sia stato visto sulla nave di ritorno verso Napoli. Da quel momento si sono perse le sue tracce. Nonostante lo stesso Mussolini avesse proposto una ricompensa per chi ne avesse dato notizie, non si seppe mai più nulla di lui, almeno non in modo inequivocabile.

Il prelievo di una considerevole somma di denaro (alcuni stipendi arretrati) effettuato da Majorana prima di far perdere le sue tracce, oltre che la sparizione del suo passaporto, fecero pensare che l’ipotesi del suicidio non fosse attendibile.

Ipotesi sulla scomparsa di Majorana

Sono state fatte molte ipotesi: che fosse fuggito all’estero, che possa essere stato ucciso o rapito dai russi o sequestrato dai servizi segreti per costringerlo a costruire la bomba atomica.

Secondo l’ipotesi di Leonardo Sciascia, potrebbe aver calcolato la potenza della fissione atomica qualche mese prima che l’avvenuta scissione dell’atomo fosse resa nota. Il presagio di un orrore imminente lo avrebbe angosciato tanto da scatenare un conflitto interiore che l’avrebbe indotto a scomparire e rinchiudersi in un monastero.

Nel 2008 un emigrato italiano in Venezuela asserì di avere conosciuto Majorana anche se l’uomo non gli aveva mai rivelato la sua vera identità.

Fra le altre ipotesi c’è la teoria che il famoso fisico abbia trascorso gli ultimi anni della sua vita girovagando come un clochard in Sicilia. Ernesto Scibona, residente a Ragusa, ma originario della provincia di Catania, ricorda di aver conosciuto da bambino un uomo singolare. Questi aveva trascorso alcuni periodi della sua vita in una casina rossa dell’Anas, situata sulla strada fra Caltagirone e Mirabella Imbaccari.

Nuove ipotesi

Nel 2011 usciva un libro, “Il dito di Dio”. Alcuni anni dopo veniva ripreso con il titolo:”Il segreto di Majorana, due uomini una macchina”, di Alfredo Ravelli.

In questo libro viene tratteggiata la collaborazione di Ettore Majorana con Rolando Pelizza, risalente al 1958. Questi avrebbe messo a punto una macchina, ideata dal Majorana, che avrebbe dato conferma sperimentale a una teoria fisica elaborata dallo stesso scienziato. Questa macchina sarebbe capace di annichilire la materia, produrre energia praticamente a costo zero e di essere impiegata per la trasmutazione della materia.

Praticamente i due avrebbero tenuto nascosta l’invenzione perchè avevano paura che venisse usata per scopi bellici. Il desiderio di entrambi era che fosse usata per scopi umanitari e pacifici. Majorana era per la scienza e per la pace, come Erice e il centro a lui dedicato.

Misteriosa Erice

Il mistero di Ettore Majorana è ancora affascinante e coinvolgente, come questa cittadina che riesce a dae sempre emozioni diverse, sia che si presenti con il vento o la nebbia o il sole, nella sua raccolta solitudine invernale o nel suo chiassoso splendore estivo.

Approfondimenti sulla macchina di Majorana e Pelizza

Fonti: Wikipedia