La tonnara di San Giuliano a Punta Tipa

A Punta Tipa, vicino al vecchio edificio dello storico albergo “Cavallino bianco”, per fortuna in fase di restauro, si trova la Tonnara di San Giuliano.

O meglio quei pochi resti, molto suggestivi, che rimangono della tonnara.

La pesca a Trapani vanta un’antica tradizione, specialmente quella del tonno. Per questa pesca si usava la classica tecnica della mattanza nelle varie tonnare.

C’erano diverse tonnare nei secoli scorsi, alcune situate vicine alla città, come quelle di San Giuliano e di San Cusumano.

Tonnara di San Cusumano

Gli edifici di San Cusumano, nel territorio di Erice, sostituirono ad inizio del ‘900, quelli ormai fatiscenti della vicina tonnara di San Giuliano. L’imprenditore Nino Castiglione acquistò nel 1975 la tonnara di San Cusumano, insieme a quella di Bonagia. Le ristrutturò entrambe. Nelle immediate vicinanze di quella di San Cusumano costruì degli stabilimenti per la lavorazione del tonno.

Il tonno rosso, che un tempo era vanto della pesca locale del trapanese, purtroppo a causa della pesca intensiva è a rischio di estinzione. Per questo attualmente viene inscatolato il tonno a pinna gialla, di provenienza oceanica o giapponese.

Una curiosità, il tonno in scatola nel dialetto trapanese veniva chiamato “scapece”.

L’abbandono delle tonnare

Diciamo che quasi tutte le tonnare sono state abbandonate il secolo scorso per diversi motivi.

Alcuni di questi motivi sono la diminuzione dei tonni e il cambiamento delle loro rotte. Soprattutto l’aver adottato tecniche più avanzate e veloci per la pesca del tonno, che ora avviene più al largo. Le tonnare volanti intercettano i tonni ancora nell’oceano. I costi per sostenere la mattanza erano diventati eccessivi e il gioco non valeva la candela.

La mattanza poi era diventata un vero e proprio spettacolo. Si sa però che i tempi cambiano. Ciò che prima appariva un bell’evento adesso farebbe rabbrividire la maggior parte degli spettatori. Come la corrida ci sembrerebbe incivile e troppo cruento.

Il mare diventava rosso di sangue e proprio in quel mare si tuffavano i pescatori come in un rito di ringraziamento per il mare, i tonni stessi e le divinità, la Madonna e i santi, che avevano dato la grazia agli uomini di una buona pesca.

Però la pesca all’antica con la mattanza, anche se sembrava più crudele, e lo era, metteva in salvo i pesci più piccoli consentendo loro di crescere. Con i mezzi moderni non si ha pietà di niente e nessuno, il mare viene razziato e basta.

Le tonnare in provincia di Trapani

Una tonnara si trovava nell’Isolotto di Formica, a metà della rotta fra Trapani e Favignana. Per decenni questa tonnara è stata più produttiva perfino di quella di Favignana.

In provincia poi ce n’erano tante. Quella di Favignana funzionava molto bene. I Florio avevano creato uno stabilimento all’avanguardia. Adesso quello stabilimento è diventato un interessante Museo.

A Bonagia la tonnara è diventata un complesso alberghiero con ristorante, piscina con vista sulla costa, spiaggia privata, campo da tennis e calcetto. Nella torre c’è pure un piccolo museo che spiega la storia della mattanza.

A Scopello la Tonnara si trova vicino ai Faraglioni, e si affaccia su uno splendido mare. Attualmente è una specie di Complesso Monumentale, che si presenta come un antico borgo marinaro, attrezzato per il soggiorno di turisti e per eventi.

Testimone di quell’economia che per secoli ha rappresentato una delle principali fonti di reddito delle genti del luogo. Infatti conserva intatte ancora oggi tutte le attrezzature e gli strumenti utilizzati per la pesca del tonno.

A tre chilometri dal centro di San Vito Lo Capo si trova la Tonnara del Secco. Degli aristocratici edifici facevano da contorno all’antica Tonnara. Dal terrazzo del “Palazzotto” si affacciavano comodamente i proprietari con i loro ospiti per guardare lo spettacolo della mattanza. Accanto agli immobili della tonnara si possono ancora oggi vedere i resti di antichissimi impianti di lavorazione del pesce, che risalgono al IV secolo avanti Cristo.

La tonnara di San Giuliano

La mattanza ha origini remote, tanto che si pensa fosse già praticata dai Fenici. Fa parte dell’identità storica e culturale di Trapani.

Da qui l’importanza storica e culturale dell’antica tonnara di San Giuliano, sul lembo di terra chiamato Punta Tipa che si protende sul mare. Questo Palazzo San Giuliano è comunemente conosciuto come ¨Stabilimento Tipa¨. Vedremo perché.

Nel passato la tonnara apparteneva al Comune di Paceco, attualmente a quello di Trapani. È stata la prima tonnara della Sicilia occidentale, prima ancora di quella di Favignana. E’ rimasta attiva dal XVI secolo fino al 1961.

All’inizio era di proprietà dei Conti Fardella che in seguito l’hanno venduta ai Principi Borghese di Roma.

Ai primi del 1800 la proprietà è passata ai Serraino di Trapani che per allargare il loro commercio in prodotti ittici hanno affittato l’immobile all’industriale Vito Tipa di Trapani, che l’ha utilizzato come conservificio di prodotti ittici quali tonno in scatola all’olio d’oliva, salsiccia di tonno, uovo di tonno, prodotti che venivano esportati in tutto il territorio nazionale dal 1945 al 1973.

All’interno dell’immobile si trovavano un ampio cortile circondato da grandi stanze, una chiesetta ed il primo piano, in cui anticamente erano collocati gli alloggi. Sul davanti dell’edificio si trovava un porticciolo naturale che agevolava il trasporto dei grossi tonni.

La tonnara venne edificata attorno alla chiesetta dedicata al culto del martire San Giuliano, di cui si intravedono alcuni resti, con una struttura simile ad un baglio. Aveva due accessi, uno dalla casa padronale e uno per gli operai.

La torre di avvistamento a fianco della chiesetta costituiva anche il confine tra Trapani e Erice. Per alcuni studiosi, forse potrebbe essere una delle cinque Torri che fanno parte dell’emblema della città.

Nella 2^ Guerra mondiale la tonnara fu utilizzata dai fascisti per insediamenti bellici. 

Lavori di riqualificazione

Nel 2011 in concreto sono iniziati i lavori per la riqualificazione dell’area di punta Tipa in parco urbano. Certamente per recuperare, bonificare e ripristinare tutta l’area di Punta Tipa, con l’ex tonnara, la spiaggia e tutto lo spiazzo antistante la struttura, occorrerà uno sforzo non indifferente di risorse umane ma soprattutto finanziarie. Il suo recupero darebbe a Trapani un ulteriore salto di qualità dal punto di vista turistico.

L’edificio fatiscente della Tonnara di S.Giuliano a Punta Tipa dovrebbe essere recuperato per creare un polo di attrazione turistica internazionale, realizzando strutture culturali come musei.

L’intero progetto della riqualificazione del litorale è bellissimo, naturalmente c’è bisogno di molti fondi finanziari. Negli ultimi anni si è cominciato a fare qualcosa, almeno pulendo l’intera area dai cumuli di spazzatura che la soffocavano. Tornata in vita la spiaggia abbiamo potuto ammirare un altro angolo trapanese di mare meraviglioso.

Palazzo San Giuliano recuperato, diventerebbe una struttura con sale conferenze e un centro diving con porticciolo turistico, dove ormeggiare piccole imbarcazioni o gommoni per escursioni, con un museo per gli attrezzi usati sino al 1973 dai pescatori, quando la Tonnara funzionava ancora. Questo è il progetto. Riusciremo mai a vederlo attuato?

Foto: Maria Virzì